Liberi a poppa…

Ho spesso pensato alla forza di questa affermazione ed ai suoi significati reconditi che vanno ben oltre quello chiarissimo di comunicare che possiamo iniziare il nostro viaggio.

Quando lasciamo le cime di ormeggio in banchina è come se con esse lasciassimo lì, sul posto, anche tutti i nostri problemi, il nostro essere quotidiano, le nostre nevrosi e tutti gli orpelli che normalmente ci portiamo in spalla.

E’ come rescindere il nostro cordone ombelicale con la “civilità”.

Però non è solo questo che mi affascina in questo avviso spesso gridato;  liberi a poppa vuol dire anche iniziare una nuova avventura, assaporare ancora una volta il piacere di andare in barca, di veleggiare.

Mi chiedo spesso cosa sia che mi fa amare tanto la vela;  forse è perchè quando lascio la banchina sono consapevole che per qualche ora o per qualche giorno tutto il mio mondo sarà quel microcosmo di pochi metri quadri in cui bisogna essere autosufficenti e pronti ad affrontare ogni situazione prevedibile e imprevedibile.

Questa sfida mi affascina e mi atterrisce allo stesso tempo, sopratutto quando ho la responsabilità della barca e dell’equipaggio: sarò all’altezza della situazione? Come reagirò di fronte ad un imprevisto?  Saprò mettere in pratica tutte le nozioni imparate o solo ipotizzate nella mente?

E poi c’è il mare, con un po’ di retorica direi con la sua immensità, anche se si tratta di una navigazione costiera; ed il silenzio dell’andare a vela…

I ritmi poi, lenti, umani, opposti a quelli che ci siamo, ahimè, abituati ad imporci nella nostra routine; non c’è fretta, qui il viaggio è veramente l’essenza della vacanza indipendentemente dal luogo di arrivo o di partenza.  

Arriveremo solo dove potremo, compatibilmente con quanto gli elementi naturali ci vorranno concedere. 

E arriveremo solo quando potremo. Pensate, viaggiare, nella migliore delle ipotesi, a 7-8 nodi in barca in mezzo al mare è come dire andare con la nostra macchina a 12-15 km/h in un’autostrada a 10 corsie….diventeremmo paranoici. 

Liberi a poppa, liberi a prua, liberi….e basta!

~ di fabrizio56 su 1 settembre, 2011.

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